Venerdì 14 Novembre 2014, alle 17,30 presso l’aula magna del Liceo a, presentazione del libro La guerra nello specchio del Liceo. Il primo conflitto mondiale nell’archivio del Liceo classico Scipione Maffei di Verona, di Agata La Terza e Manuela Tommasi.
Presentazione –
“Le iniziative che si potevano progettare per ricordare degnamente il centesimo anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia potevano essere le più varie ed originali, ma come scuola ci è sembrata una scelta naturale porsi come obiettivo la realizzazione di un volume che facesse luce sugli eventi dell’epoca, osservati attraverso la lente di quanto si svolgeva nel Maffei, analizzando ed interpretando i documenti che costituiscono il nostro archivio storico.
Altro motivo di riflessione che emerge dal lavoro è la dinamica del confronto delle opposte opinioni all’interno del liceo.
Sostanzialmente si muovono delle minoranze e un ruolo predominante viene ricoperto dagli interventisti che diffondono con grande vigore la necessità dell’entrata in guerra e, in seguito, a guerra iniziata, usano la scuola come strumento di sostegno e propaganda che, con una espressione oggi in voga, si potrebbe definire senza se e senza ma.
La guerra pone cioè al bando qualsiasi tentativo, nella scuola, di spiegazione razionale e riflessione critica, snaturando quindi ciò che costituisce l’essenza stessa del liceo come luogo di educazione.
Le autrici hanno scelto un punto di vista un po’ insolito per osservare le vicende della prima guerra mondiale: lo sguardo si muove dall’interno del Regio Liceo Ginnasio “Scipione Maffei” di Verona, oggi liceo classico statale, e da qui va a posarsi sulla città, che negli anni che corrono dal primo Novecento alla piena affermazione del fascismo trascorre dall’esperienza del blocco radical-socialista fino all’amministrazione socialista che si insedia proprio nel 1914, per concludere infine, nel 1919, con la nascita di quello che il fascismo locale rivendicherà orgogliosamente con il nome di “Fascio Terzogenito”.
Di tutte queste vicende la scuola non è solo spettatrice marginale e destinataria passiva. Ne nasce un intreccio non sempre lineare tra esperienze immediate e proiezioni ideologiche, tra vita quotidiana della scuola e sconvolgimenti inevitabili nella vita della città.
In mezzo, ragazze e ragazzi costretti a muoversi in un mondo che non ha più nulla della rassicurante continuità del passato. ”
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