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Giorno della Memoria – Istituto Brandolini di Oderzo (TV)

dachau-1_270120121520L’ultimo sonderkommando italiano al Brandolini per il giorno della Memoria
Martedì 3 Febbraio 2015, per commemorare il Giorno della Memoria delle vittime dell’Olocausto, l’Istituto ospiterà alle ore 11.00, per gli allievi della Scuola Superiore, Enrico Vanzini (18 novembre 1922) militare italiano. Prigioniero dei tedeschi dopo l’8 settembre, fu inviato a Ingolstadt in Germania a lavorare. Tentò la fuga ma ripreso venne condannato a morte a Buchenwald, pena in seguito commutata con l’internamento a Dachau. Sopravvissuto ai lavori forzati e a condizioni indescrivibili nel campo di concentramento nazista, fu costretto a lavorare alla camera a gas e ai forni crematori di Dachau, diventando testimone dell’orrore nazista. È l’ultimo italiano appartenente al Sonderkommando ancora vivente.

Dopo 60 anni dall’atroce esperienza decide di raccontare la sua storia in un libro autobiografico.
Enrico Vanzini è ancora un ragazzo quando viene catturato dalle SS e internato a Dachau come prigioniero di guerra. Privazioni, fame, freddo, angherie, botte, umiliazioni: proverà tutto il triste repertorio, ormai noto in tutto il mondo, di chi è prigioniero nelle mani di aguzzini spietati e folli.

Ma deve ancora conoscere il peggio: far parte di una squadra speciale costretta dalle SS a lavorare per loro, mettere nei forni crematori migliaia di internati, alcuni ancora vivi, e non potersi ribellare. Assistere, impotente e devastato, a questa macchina perfetta di morte crudele e insensata. Essere un sonderkommando significa perdere l’innocenza, collaborare con le SS per un compito che nessun uomo mai vorrebbe dover compiere. Vanzini viene liberato dagli alleati, ma la sua mente resta ferma a quei giorni: per sessant’anni non parlerà a nessuno di ciò che ha visto, subito, dovuto fare. Rompe finalmente il silenzio quando trova la forza di far conoscere soprattutto ai ragazzi l’orrore che troppo spesso oggi viene negato. E’ l’ultimo sonderkommando italiano ancora in vita, l’ultimo che possa farci conoscere dalla sua diretta, emozionante e commossa voce, che cosa accadeva davvero all’interno dei lager, fin dove poteva arrivare la follia nazista. Perché non accada più, perché nessuno di noi dimentichi. Mai.

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